stfo Della Perfetta Voglio quel, perchè gli è vailo Un ibmmeffo, e al par profondo; Ed un Brindili giocondo * Su facciamo al noftro Erafto, Alma d’oro , fchietto core , Del dover grand’A madore . Non vi mefcer quel Vaiano, Che par proprio foleggiato : Egli è troppo delicato ’ y 4 ' Contra il crudo Tramontano, Che al Vernotico fa fcorno ; Ed io fteifo il vidi un giorno. Al Vernotico polente, Ed al Greco audace d’Ifchia , Che a mio prò, mentre quei fifchia, Soglion lega far lovente, E fchierar truppe e drappelli Di focofi fpiritelli. Ea di fcerre un vin cosi, Che fovrafti all’ Acquavite, O che almen fia d’ una vite, Che produce Roiolì. v Porle , forfè è di tal forza La terribile Malorza . Che ? Malorza : al Rege Ibero D’uve traggonla pregiate Le Canarie fortunate : S Vino indomito ed altero, Cui fogliam chiamar talora Per ifcherzo la Malora. Recai tofto : ed è quel Tino , Che donommi il gran Crateo. Egli è vero di Lieo Sudor vivo, e non già vino : Non gi'a via , ma a gran ragione Liquefatto Sol-Lione. Sol-Lione, fuoco , fiamma Sempre viva, fempre accefa. Qual miglior pofs’ io difefa Mai bramar, s’ella m’infiamma ì Ella s’armi, e Tempio Vento Soffi allora a fuo talento. Ma gi'a colmo il nappo fpuma : Vedi qual pronta >e leggiera Di