Della Perfetta Languii de cette forte . Iis difent , que nous devons parler Efpagnol avec D.ieti ' d cauje de l’ excellence de cette Langue ; Italien avec lei Princes ° Francois avec le femmes , qui ont de la complaifance pour cette Langue &c. Molti dividono le Lingue in quefla maniera . Dicono ì che dobbiam parlare Spagnuolo con Dio a cagion dell’ Eccellenza di quefla Lingua ; Italiano co i Principi ; Franzefe colle Donne , per la compiacenza , eh effe hanno di quefla Lingua &c. Nulladimeno parmi d’intendere in qualche maniera la cagione , per cui fi fpacciò dal Cenfore la Lingua noflra per effemminata / e molle . Aveva egli per avventura letto , o pure offervato per iiperienza , che 1 Italico Idioma è doìciifimo , perchè quali tutte le fue parole lòn terminate in qualche vocale ; laonde il fuono del ragionamento , non interrotto da confonanti finali, continua Tempre con foavità uguale. Quindi s’avvisò egli di poter dirè , che la Lingua noftra , effendo sì dolce , confeguente-mente ancora è molle , o donnefea . Ma doveva quello uomo erudito ricordarli d’ avere affermato nel Dialogo medefimo , che il Linguaggio de Greci è dilicato y e pien di dolcezza , e che un Greco avea la Lingua di mele . Poteva parimente aggiungere ciò , che in quello propofito fu ferino da Quintiliano nel cap. io. lib. 12. Ora effendo cofa certa, che la Lingua Greca , avvegnaché sì dolce , fi è Tèmpre ilimata fuperiore in fecondità , in forza , in armonia , e ancora in maefià alla Lingua Latina ; certo ancora dee effere , che una Lingua può effer doìeiffìma lenza effere effemminata ; e che la dolcezza può far lega nelle Lingue colla maefià , e colle altre virtù del parlare . In effetto la Lingua Italiana è dolce , nè lafcia nel medefimo tempo d’ effere maellofa , rifonante , e piena d’ una virile armonia . Ciò fi feorge ne’ periodi de’ noilri Oratori, e Storici ; e negli Endecafillabi, o verfi Eroici , co’ quali comparifcono sì maelìole le Ottave Rime , le Canzoni , e altri Poemi noilri . Nè a fomigliante maeltà , fe vuol confeffarfi il vero, può pervenir la Lingua Franzefe , ’ quantunque eli' abia congiunta infteme la Maefld della Lingua Latina , 'e la dolcezza della Lingua Greca, come afferma il Critico luddetto con una efagerazio-ne , che folle non è la più modella di quel /fuo modelìiffimo Dialogo . Che fe voleffi anch’ io argomentare alla guifa di quello Cenfore , potrei dire , che agl’ Italiani fembra veramente molle , ed effemminata la dolcezza della Lingua Franzefe , in udendola pronunziata non dalle fole Donne , ma dagli uomini ileffi di Francia . Quella maniera di pronunziare il eba , che &c. come in cbaleur ; il /Ìj , je &c. come in jamais ; il ge , e .¡r/j 15Ì, i due fi differenti ; il dittongo eu , e altri filmili tenerezze del-1 Idioma Franzefe , apprelfo gl’Italiani fanno un fuono sì molle , che nulla più . Ma che che ne paja all’ orecchie Italiane , io fo , che non vorrà conientire la nobiliffima Nazmn Franzefe , che la lor Lingua y per effere così dolce, meriti il titolo di molle, ed effemminata. E fe ciò da loro può giuflamente pretenderfi in una Lingua , che pare ad alcuni infe-