Poesia Lib. III. PS Nè a tempi noftri è difficile il ben’apprendere la noilra Lìngua, dappoiché tanti valentuomini dopo il Bembo han faticato per illuftrarla , avendo o comporti parecchi libri di Gramatica, o ufatala in trattar tutte l’Arti, e le Scienze , o raccolte in Vocabolari quali tutte le voci , quali tutte le frali più gentili ed eleganti , che s’ abbia la Lingua . Nel che merita affaiffimo d’ elfere commendata la diligenza degli Accademici della Crulca , per opera de’ quali abbiamo un sì ricco Vocabolario , che può fervir di Icorta a chiunque brama di leggiadramente fcrivere , e parlare in Italiano . Ed io non fo punto approvare la ritrofia d’ alcuni , die non folatnente fdegnano d’ accordarli colle leggi di quella dotta, e famofa Accademia, ma per poco l’acculano eziandio d’alterigia, quafi col fuo Vocabolario eli’ abbia intefo di farfi per forza 1’ arbitra dell’ Italiana favella , e voglia porre in credito ora il rancidume d’alcuni vecchi Autori, ora certe voci , e locuzioni proprie del iolo popolo di Firenze . Ma poco giufte nel vero fon le querele di coftoro . Se nel Vocabolario della Grufca lon raccolte non poche parole difufate , rozze , e barbare , che fi fcontrano per le Scritture de’ vecchi Autori , ciò neceflariamenre dovea farfi per ifpiegarle , e non già per configliarne l’ufo, come chiaramente proterta 1’ Accademia medefima . Così ne’ Vocabolari Latini fi rapportano i rancidumi d’ Ennio, di Plauto, e d’ altri antichi , acciocché fe n’ intenda il fenfo ne’ libri già fatti , non perchè in ifcrivendo Latino , quelle s’ adoperino. Parimente fon regiftrate nel Vocabolario («) luddetto alcune voci talvolta , e modi di favellare proprj del lolo volgo di Firenze , perchè mancano gli efempj de’ Letterati per ifpiegar qualche cofa . Nè dee fdegnar taluno , che ove manchi 1’ autorità de i dotti , più torto fi proponga 1’ ufo del parlar Fiorentino , che alcun’ altro , eflendo finalmente quel Dialetto il più gentile , il più nobile , e il men corrotto fra gli altri Dialetti d’ Italia ; e noi da erto riconofciamo il meglio della noftra Lingua . E non per quello s’attribuifce quell’Accademia una piena, e fovrana fignoria fo-pra la Lingua Italiana (¿). Era troppo necertario all’ Italia un tal Vocabolario, in cui fi adunaffero, e fpiegartero le voci, e locuzioni più belle, più ufate, e più pure della nortra Lingua; e per mezzo di cui fi po-neffe freno a certi Scrittori , che fi fan lecito fcrivere , e favellare fenza veruna fcelta di vocaboli , e frali Italiane . E a chi meglio fi conveniva il compor quella opera , che a’ Tofcani , e fpezialmente a’ Fiorentini ; la Provincia , e la Città de’ quali oltre la leggiadria del Dialetto ha la gloria d’ aver prodotto i migliori Padri della Lingua ; onde altro non fanno i ma- (a ) Il Vocabolario è Teforo di tutte le voci antiche, moderne , di Profa , di Verfo , illuft ri , baffe , ferie , burlefche , capriccioie . E va maneggiato con difcerntmento , e con ifcelta . I modi di favellare proprj del folo volgo di Firenze aiutano talora 1’ intelligenza degli Scrittori nobili ; e in giocolo componimento polfono utilmente effere impiegati ; o fervi-re per le origini, e Etimologie. ( £ ) Niuna Accademia fi può attribuire piena e fovrana fignoria fopra una Lingua • L’ ufo del Popol- , che la parla , è il fovrano padrone . I dotti , e gli (celti , poffono bensì mantenerla , illuftrarla , pulirla , ed acsrefcerla .