D E L L /i?'' tuttòMìV‘ merito , e la bellezza / ^Vato’Dante aveffe a ciò po Tgìcuro non al fol rozzo volg V ufandbV il barbaro Linguaggio gga^p^della Poefia . Nel che zoni di difenderlo nel lib. 5. c Z-1-IP la Pilnfnfia ila hene colla a Perfetta loro in veri! . E voleffe Dio, che il meri-fio mente. Troppo egli appare alle volte ¡0 , ma eziandio agl’ Intendenti medefimi , delle Scuole , fommamente difdicevole al indarno per mio giudizio s affatica il Maz^ ;ap. 3. della Difefa , inutilmente provando , Poefia , e che fenza effa nulla varrebbono i verfi . Quello non è il difetto di Dante , ma bensì 1 aver' trattato molte cofe Filofofiche , e dottrinali in verfi con termini Scolaftici , e barbari , con (enfi ofcuri, e per modo di difputa, come s egli fuffe flato in una Scuola di qualche Peripatetico , e non tra le amenità di Parnafo . Che fe trattandoci nella maniera da noi poco fa divifata le Scienze , e 1’ Arti , perfiflerà tuttavia qualcuno in dire , che non perciò potrà confe-guirfi il titolo di vero Poeta , ripugnando a ciò il filenzio , e forfè le parole d’ Ariflotele : io il pregherò di leggere la Deca della Poetica deputata del Copra menzionato Francefco Patrizj, ove per avventura potrebbe cangiar’ opinione . E finalmente non farà fe non bene , eh’ egli produca in mezzo qualche fede giurata del medefimo Ariflotele, per cui fi faccia palele , eh’ egli abbia efclufo dal Regno Poetico tali componimenti , avvegnaché poffano arrecar gran diletto , col contenere una lodevole invenzione , e finzione , >e coll’ effere ne’ fentimenti, nella Favola , e nel fondo dell’ opera affatto Poetici . Alcuni Scrittori efclufi dal numero de’ perfetti Poeti, come Efiodo , Lucrezio , Manilio , Lucano , e i loro fintili , altro non fecero , che mettere puramente in verfi la Storia Naturale e altre Scienze , o avvenimenti Iftorici, onde meritarono predo alcuni il folo nome di verfeggiatori . Noi richiediamo invenzione , finzioni , e altri diverfi condimenti in tali materie . Non càderebbe dunque fopra si fatti difegni 1’ Ariflotelica cenfura ; e finalmente non fi ha fempre torto , qualor non fi fegue 1’ opinion d’ Ariflotele. Quante altre maniere d’accrefcere l’erario del, Parnafo Italiano ci fieno, più facile fara a i fublimi, 0 fortunati Ingegni il conofcerlo in pratica, che '3. me il divifarlo in Teorica . Stendendofi la villa de’ grandi uomini per 1 immenfi fpazj- del Bello , poffono effi difeoprir miniere pre-ziofiifime non ancor toccate da alcuno , e trovar paefi nuovi , incogniti all antichità medefima . Non fi conobbero dagli antichi Poeti i Drammi Paflorali : contuttociò i noflri Italiani, e più di tutti la mente vaila di Torquato Taffo penetro siavanti per tal cammino, che forfè non lafciò a i posteri fperanza di avanzarlo . Pareva altresì , che non doveffe mai 1’ Italia moderna pervenire alla gloria dell’ amica Italia, e della Grecia nell’ Epico Poema e pure il Taffo medefimo , fe non uguagliò Virgilio , almeno vi sapprefso non poco; e certamente fi lafciò addietro in molte cofe il divino Omero Ancora il Dante, ¡1 Petrarca, il Chiabrera , il Taffoni , il ,. ag§1 "> e a tri glonofi Eroi dell Italica Poefia, 0 feoperfero nuovi mon-1, 0 fecero comuni alla noflra Lingua i pregi delle antiche , tanto ado-pe-