3o Introduzione alle Paci Private capitolo V. Errore generalmente non fi prefume. Come fi pruovì . Differenza tra la Malizia, e tra l’ Errore, e P Imprudenza, Varie forti d' Errore, ed effetti loro . j. £"'< Eguita 1’ Errore , il quale tuttocchè poffa convenevolmente effere comprefo fotto la bandiera dell’ Ignoranza , e fia fpeffo dalle Leggi tenuto la medefima cofa , tuttavolta fi è voluto diftinguere da effa , non tanto per maggior chiarezza , quanto perchè in effetto è differente dall’Ignoranza, e perchè f Ignoranza , come s’ è detto , regolarmente fi prefume, laddove per lo contrario 1’ Errore generalmente fecondo i Saggi non fi prefume. Ora al pari dell’ Ignoranza, di cui quelli è figliuolo , e fenza cui egli non può ilare, poffiamo dividerlo in Errore di Fatto, e in Error di Legge. L’ ultimo non è differente dall’ Ignoranza delle Leggi-, e perciò regola è che non fi prefuma ; ed è difficile a provarli , quando fi tratta di avere errato in quelle Leggi , che fi poffono , e fi debbono fa-pere, quali fono fpezialmente le naturali. Nelle altre Leggi fi può prefu-mere errore in un ruftico, in uno ignorante, in una Donna , in un fanciullo, L’Errore eziandio di Fatto, o vogliano dire 1’errare in qualche Fatto , non fi prefume, e particolarmente in un Fatto proprio , e quando fi dovea prima ufar diligenza ; laonde chi lo allega ha da provarlo . Dice per cagion d’ efempio Quirino d’ avere errato nel colpo, avendo ferito uno in cambio d’ un’altro. Se ciò dall’averfario fi rileghi, dovrà Quirino portarne le Pruo-ve . E chi dopo avere oltraggiato Metello fi fcufa dicendo d’aver prefo errore, perocché fu ingannato dalie falfe relazioni di qualche perfona, bada provar quello fuo inganno : altrimenti fi crederà, che abbia operato per fola malizia . Ma fe coflui aìlegaffe in vece dell’ Errore f Ignoranza , come farebbe il dire, che non ha conofciuto , o veduto Metello : converrà che Metello dimoilri, non aver foltraggiatore operato con Ignoranza, giacché l’Ignoranza regolarmente fi prefume . La cagione di quella differenza fra 1’ allegare l’Ignoranza , e 1’ allegar 1’ Errore, ftimo io che fia quella. L’Ignoranza, cioè il non fapere , è naturale all’ Uomo , perchè nafcia-mo «con ella ; e però fi prefume, e fuppone regolarmente in noi , finché l’avverfario faccia comparire il contrario. All’ oppoflo l’Errore , che è un fapere, ma un faper male una cofa , non è naturale , ma da noi acquietato , e conciofia cofa che fi prefume che ognuno cerchi di faper bene quello, eh egli apprende , regolarmente ancora fi prefume , eh’ egli non erri; e per confeguente allegando egli l’Errore, ha da provarlo. 2. Noi proveremo dunque 1 Errore col dimoftrare, che fiamo flati ingannati dall altrui perfuafione, e relazione : come chi faceffe onta e danno ad un altro , e provaffe poi d’aver ciò fatto , perchè gli è flato detto da qualche amico , avere la perfona oltraggiata , fparlato di lui in una converfazione .- il che poi fi fcuopre Lìfo . E tanto più farà feufabile sì fatto