Di Lodovico Antonio Muratori. 57 éifcernerla. Per altro alla verità ottimamente conviene la Metafora , e fo-nriglianza del Sole ; ed appunto Clemente Aleffandrino negli Stromati la fomigliò al Sole , perchè colla fua luce fa che noi diftinguiamo il nero dal bianco , ed infiniti oggetti l’uno dall’altro. Avvegnaché non fia a noi permeilo di fidare il guardo in quel Mondo di luce-, fmifuratamente più grande della Terra-: tuttavia ( mi fi permetta il ripetere quella Verità) noi miriamo il Sole, e conofciamo che da hi fi partono infiniti raggi di Luce, e eh’ egli produce in noi la fenfazione del caldo . In quello non rella dubbio , nè polfiam fallare ; tutti gli Uomini dell’ univerfa Terra veggono ed alferifcono lo fleffo ; nè tanti Filofofi fra loro difcordi hanno mai meffo in controverfia quella Verità , a riferva de Pirronilìi . Non può certamente 1’ occhio Corporeo tener fiffo il guardo in quel Mare sfavillante di Luce , nè focchio Intellettuale fcorgere l’intima fua Natura , e tutte le fue proprietà e perfezioni Ma -che per quello ? Non conofciamo noi con perfetta Evidenza , Certezza, e Chiarezza, che almeno ci. è il Sole , ed efi'ere quella una Verità , che efclude ogni dubbio ? Che fe fi accofiaffe un Pirroniila con dirci , che non fiam certi di Mirare , e conofcere il Sole , e che ab-biam da dubitarne , perchè quello potrebbe effere un Ravanello r qual nome conveniffe a collui per decreto di tutto il Genere umano, già l’abbiana detto di l’opra. Nella lleffa guifa ogni Uomo dotto , che potTa , e .fincera-mente voglia cercare la Verità , evidentemente conofce che ci è Dio , conoide varj fuoi Attributi , tuttoché venga poi meno il fuo guardo a fco-prire gli abiifi della Natura di quell’ infinito , e beatilfimo Effere . E ficco-me il Sole corporeo ferve a noi colla fua luce a conofcere infiniti altri Corpi : così il Sole divino tal lume xomparte -all’ umano Intelletto , che pu® difcernere con Evidenza la Verità d’itifinitè cofe Fifixhe , Metafiiiche , e Morali : il che balla agli Uomini per procacciarli fulla Terra il Bene.-y- e. fchivare il Male. E qualora fieno corroborati anche dal lume della Fede, e dall’ ajuto della Grazia , poffono proccurare a fe ileflì anche un Bene indicibile ed eterno . Se poi l’occhio di quello Intelletto non può penetrar nella Natura , e ne’ primi Principi , Effense v e Cagioni , e in tutte le Proprietà delle cole , non fe ne hanno a lagnare , e molto meno hanno a lafciarfi portare alla pazzia del Pirronifmo , il quale , perchè non può conofcere la Verità di tutto perfidiofamente folìiene.., che nulla conofce, nè può conofcere , e vuol mettere ogni colà in dubbio. Che s’egli nel Lib. II. ci dice , che T Uomo non pub' conofcere le cofe , nè la Verità delle cofe -, cioè non poter mai avere quella chiara , e certa conofcenza , per cui non fole ft conofce la Perita j ma fi fa ancora certiffimnmente , che fi co~ nofce la Verità : egli parla contro la propria cofcienza . Ha cofluì certa , e chiara conofcenza , che quello è un. Punto, e non una Linea; che quello è un gran Vafcello di mare , e non già una celta di fichi ; e così di tanfi altre cofe ; & fa certiffi ma mente , che conofce tali Verità , nè può Ingannarfi ; e in quello fentimento convengono tutti gli altri innumerabili Uomini del Mondo . Sicché è da credere , che cofìui fi finga pazzo per Delle For%. dell' Intend, Umano* H pren-