138 Delle Forze dell’ Intendimento Umano Trattato ticolare , partecipante della Natura dei- Bruti , e di quella delle pure Intelligenze , o ila .dell’Angelica. L’Anima di lui è fatta per comandare ai Corpo , e guifà di una Regina -comandante ai fuoi Servi ; è fatta per comandale ai Bruti , e per valerft di quanto han 1’ acque e la terra per fuo alimento , ufo, o delizia. 7. Abbiano tuttavia di più . Indubitata cofa è , .che 1’ Anima umana può conofcere , e conoice di fatto, che ci è Dio ; ed ha ragioni per concepirlo e crederlo un Ente eterno , perfettiffimo, efiilente da sè , e Creatore del Cielo e della Terra . Poffono ben chiudere gli occhi alla luce di quefìa Verità i Pirronifli increduli ; ma non laicia effi per quello di effe-re evidentiffima ; e tutte le Creature con tacita voce gridano, efferci un Autore delia Natura ; e che il durare del co-rió così regolato de’ Corpi cedili , e 1’ ordine, della corruzione e generazion delle cofe , e dei movimenti ,, che- miriamo non meno in Cielo che in Terra , mantenuto con tanta efattezza , non può attribuirli fe non ad un Effere fupremo,. onnipotente , e fapiente , che dopo aver fatto il Mondo, tuttavia il governa,, e- con una mirabile Provvidenza , benché non conofeiuta da tutti, regola ogni fua parte. Non, fola-mente è capace Lo Spirito dell’Uomo di conofcere 1’ Efiftenza di Dio, e di dedurre con regolato raziocinio gl’ infiniti fuoi Attributi ; ma eziandio ne ricava i Principi, e le Idee del Giulio, o del-F Ingiallo, e di ogni altra Moralità , che riguarda i doveri dell’ Uomo verfo Dio i doveri del medefimo per la buona regola di se fteffo-, e i doveri di ogni particolare perfona verfo f umana focieta, cioè verlo la Repubblica , e verfo ogni altra privata perfona,. Dio fi dee riguardare come principio di tutte le Idee , e fonte di ogni Verità . S’ egli ' è infinitamente Buono, Santo, e Giufto, ( e- tale convien confeffarlo ) adunque egli defilerà ed eli,ge, che ancor noi Ramo Santi e-Giufli, cioè che abboniamo l’Iniquità, e. le opere malvagie , e che- abbracciamo le buone , e virtuofe . Se riconofciamo , come non fi può di meno di non riconofcere , eh’ egli è noftro fommo Padrone, e vero Padre : adunque- obbligo noftro è di amarlo, di onorarlo con vero culto , e di ubbidire alle fue Leggi,, che la ftef-fa naturai Ragione ,, e più chiaramente la Religion rivelata ci fan conofcere . E così di mano in mano . Può egli negare un’ Uom faggio- a se fteffo le Idee del Giufto*, e dell’ Ingiufto del Bene, e del Male, del Vero , e. del Falfo ,. fe pur fi può dire , che abbiamo propriamente Idee deli’ Ingiuftizia , del Male-, e del Fallo c.onfiftenti in privazione,. e negazione di, Efiftenza ?" Senza di quelle Idee , e Maffime, che- fono dell’ Ef-fèqza , e natura, d'elle cofe ,. la focieta umana farebbe un emporio di con-fùfioai.,. quando per lo- contrario chiaramente- s’intende effere volontà e comandamento di Dio , che La gli Uomini fi confervi la concordia , F amore,. la. fedeltà, e che fi punifea chi vuoi rompere indebitamente que-ft-i legami. Nè oferà alcuno, per quanto io credo, di negare alla cofeien-za fua. una Verità toccata dall’ Appoftolo (Rom. vii. 23.) in quelle parole : Io fiorgo- un altwa Legge. nelle memlwa mie } che fa contrafìo colla Leg~ èe