4s Introduzione alle Paci Private ed errore , e per empito de’fuoi affetti purché (torno a dirlo) coftui non iìa tanto ambiziofo , che voglia per tributo ciò , che ha da eflere noftro dono , e non tenga per giuftizia ciò, che s ha da riconofcere per noftra fpontanea liberalità , e grazia volontaria del noftro buon cuore. 7. Finalmente è neceffario offervare intorno alle operazioni indifferenti equivoche, e generalmente non determinate all’offefa.- Che chi pretende, o fofpetta d’ effere Rato con effe offefo da noi , prima di farne rifenti-mento, 0 di chiederne foddisfazione , ha da interrogarci , o farci interrogare , se abbiamo intefo con ciò di fargli difpiacere , ed oltraggio . Commetterà egli un’ingiuftizia , ed aggraverà se tnedefimo , se fenza prendere quefta informazione , precipiterà in qualche rifentimento , non potendo, nè dovendo il folo fuo fofpetto far reo altrui , e condannarlo fenza manifefta ragione. Non so , se più ridicola , o più fcellerata , fia in ciò la maffima di certuni , i quali credono di migliorare il partito loro col voler Tempre in dubbio effere fuperiori nell’ offefa , ed ingiuria ; perchè non facendofi la Pace, reftano con vantaggioe facendofi , fpe-rano di non ifcontar tutto il debito , o di pagar con poche parole i fatti nocivi. Ma quelli non fono fentimenti d’uomo d’onore, nè di perfo-na amante della Gluftizia , virtù che pure è l’anima de’ Cavalieri. Siccome è meglio il patire , che il fare ingiuria, cosà è meglio il comparire a i trattati della Pace col dolore dell’ offefa ricevuta , che cól vituperio dell’ ingiuftizia ufata . Più che altra cofa dee far paura a’ Cavalieri il titolo, e infino il fofpetto d’ effere uomini ingiufti ; laonde non può non riconofcerfi per fallace , ed abbominevole il fopraddetto configlio , come quello che facilmente può qondurci a perdere quella riputazione , che noi c’ ingegniamo cotanto di foftenere. 8. Suppongali dunque che chi fi reputa ingiuriato, ed offefo da parole o azioni, dubbiofe fra la malignità , e l’innocenza , interroghi mediata-mente , o immediatamente Y avversario per intendere la fua Intenzione. Se quefti rifponderà di non aver punto avuto animo di fargli onta , o danno, e ch’egli è, e brama d’ effere Tempre amico fuo : ha da ballare quefta rifpoik all’ interrogante , nè farà obbligato T altro a chiedere perdono, o a far altre fcufe. Ciò apparirà negli efempj . Avendo io percof-fq col pallone, 0 colla palla alcuno, interrogato fopra la mia intenzione, dico di non aver ciò fatto con animo d offenderlo . Rifponde ancor Tiridate di non aver parlato per Gammillo in quella converfazione , ov’ egli chiamo vile , briccone, e mentitore, chiunque aveva fparfa certa voce pregiudiziale all Onor fuo. Che se la noftra azione , o il noftro parlare andaffe congiunto con qualche indizio, 0 Circoftanza, che porgeffe giufto fondamento al fofpetto di colui, e fpezialmente se l’imprudenza vi foffe mifchiata: non baftera il fidamente accertare della noftra buona volontà chi c interroga , ma converrà fare fcufa , e moftrar difpiacere d’ avergli con quell azione dato motivo di fofpettar poco bene dell’animo noftro. Ove poi la Circoftanza fi trovaffe tanto aggravante , che appieno prefu-