La P a c ec d e l Pigna. ’ * t • . " - parlerebbe con ambi da parte, e direbbe d’efsere certificato per tutti i ver-fi, che s erano molli con buon proponimento,, ed aveano fatto il debito loro, e eh’erano anche parati a pafsar più oltre ; e con tutto ciò defid'erar anche fa pere , se in confcienza loro fentifsero, che vi reftafse più altro. Sap-piuto ciò, introdotti che ambi fofsero al fuo cofpetto, direbbe che Marco afferma fopra il fuo onore di noti aver fatto contra Lucio il mal’ ufizio, di che èra flato imputato, e che perciò gli era fiato detto ibfalfo; e che Lucio chiaritofi anche di quello per altra via , reproba le parole dette contra Marco per finifire informazioni, e per ardore di collera. Onde Marco leva la Mentita, e rincrefcendogli afsai del cafo occorfo, tiene Lucio per uomo atto a difendere 1’©nor fuo , ficcome anche Lucio tiene lui per uomo d’onore. \ \ Ed oltre di ciò che Marco per più dimoftrazione del fuo buon’ animo, coi quale defidera, e vuole a tutto fuo potere, che l’offefa fatta a Lucio non abbia forza alcuna , gii foggiunge, che quando la. fatisfazione , eh’ egli ha dato nel modo fòpràdetto, che è efpreffivo dell’ intimo fuo, non foffe ballante, ficcome erede che fia Veramente, farebbe pronto a reintegrarlo, come è in effetto, con tutti quéi termini, che per ricuperazione dell’ onor fuo egli potefle ragionevolmente ufare con lui in cafo tale,.. 2do. Dettèt_quefte paroleyo fattele dire ad un fuo, come coftuma, fecondo che i fatti, o le perfbne fi trovano effere di maggiore, o minor qualità, / e fecondo ancora che il ragionamento riefcèj.ungo, ed ha bifogno di fcrittu-ra , farebbe ratificarle unitamente da ambidue. I quali quando ajnche, il ri» cercaffero a fare una dichiarazione , che vi foffe l’onore d’ambe le parti, la farebbe fenza mettervi difficulta,; perciocché gli confterebbe non folo dalla narrazione d’eflì , e dall’atteftazione , che aveffero fatta fopra le loro confidenze, ma anche dalla relazione di tutti quei, che aveffero conneflione col fatto , qualmente fi fodero indotti alla quiftione per zelo d’onore, e portati in efsa onoratamente, fenza poi ritirarfi-da profeguire la querela; e qualmente chiariti della verità , e delle loro intenzioni, e fatti capaci di quello,, che conveniste per onore, fi fiffserò rappacificati. adì. Molti altri cafi particolari potrebbono da me efsere immaginati, e polli fono cenfura per darvi ¿’'intorno le regole fecondo le qualità, è diver-fità loro.' Ma può ballare quello, che finquì s”è cfphcato nel foggetto delle eontroverfie, dell’onore, e delle ingiurie, dei carichi, e delle maniere' del venire alla Pace , e maffimamente- circa la forma delle Paci del Duca di Ferrara mio Signore, che abbraccia ingiurie < e fatisfazioni di parole , e di fatti, la quale ho recitata qui di fopra", e da-cui può afsai aprirfi ri lume ad-a^.re i c'ile dir fi potefsero. Onde nòrt mi occorre altro che foggiungere; . poiché intorno alle minuzie, che'fono',infiniteed incerte , non può darfi un fermo giudizio, se non queftò folo : che debito noftro farà, che tutti con anfietà ardentiffìma finalmente cerchiamo la-Pace, non* quale attendiamo vanamente da quella Mondo perfido-, ma quale ci fu falciata dal noftro infallibile. Salvatore. . ’ . ■ X L F I N E. - TA-