Di Lodovico Antonio M u.r atori. 37 rancide e diluíate ; i Periodi corti , e non girati a guifa di- Laberinti . Il Sacro Oratore Gridiano altro'non fi prefigge , che d’idruire il Popolo ne’ Dorami e Configli della nodra fanta Religione, e di chiamare ad efa-me i lor difiderj e codiami , per didorre i cattivi dal Male ,'e per animare i buoni a ferapre più continuare e crefcere nel Bene , valendoli delle Divine Scritture nel Senio loro Letterale . In quedo ipeziaìmente confi-fìe il frutto , che fi dee aipettare dal. lavoro e da’.fudon de’ fiacri Mini-ityi . Venir dunque alla pratica ; far conofcere i non avvertiti abufi , difetti , ed eccedi ; difcifrar le infidie delle Paffioni , e la forza degli Abiti , con foggerirne i Rimedj . Ogni cattivo ha qualche fcufa e ritirata fegreta : biiognà adalirli in quelle grotte . Beati que’ Predicatori , che hanno in pronto ad ogni Infogno i palli de’ facrófanti Libri , e fi procacciano inoltre un ricco capitale di Filofofia Morale , per cui atti fieno a penetrare in tutti i nafcondfigli del cuore umana . Non bada tagliar le vifibili erbe cattive (opra terra redando intatte le radici , tornano predo a pullulare . Finalmente non cederò io di ripetere , che non debbono i Sacri Oratori mai dimenticare , di che fia compodo il loro Uditorio . Se trafcurando i pufilli , attenderanno col pompofo loro Stile , colle lor’ alte Dottrine e Metafifiche Rifleffioni a guadagnarli plaufo fra i Dotti, ed a comparir grandi Ingegni t fi può dubitare , se piaceranno- a Dio. Ma un giudo Plaufo fra gli Uomini , e Merito indubitato predo Dio con-feguiranno ,, se prenderán per mira di parlare , piacere , e giovare a i più. del Popolo afcoltante , che non fanno di lettere , facendolo con tal grazia e finezza occulta d’ Ingegno , che anche fappiano recar Diletto e Giovamento a i Letterati. Fine del Trattato de i Pregi dell' Eloquentta Popolare . E 3 IN-