io Pregi dell Eloquenza Popolare e nerfuadere al Criftiano i doveri ed obblighi della vocazione fua , a fine di menar qui una Vita Santa, e confeguir poi i’Eterna . Adempiono egregiamente sì fatti Oratori ciò , che fcriffe Cicerone (/?): Optiwus ejì Orato/ ( die’ egli ) , qui dicendo animos audientium & docet , & delettat , & per-movet. Docere debit um ejì : deiettare honorarium : Permovere neceffarium . Veggonfi anche felici effetti di quella artifiziofa Eloquenza nella convezione o emendazion de’ Cattivi , e nel miglioramento de’ Buoni . Sarebbe un’ ingiuflo ed ingrato , chi non la ftimaffe aflaiffimo, e non la colmafle di lodi . Contuttociò a me non farà difdetto di mettere a fronte d’ effa 1’ altra da noi chiamata Popolare ; per conofcere , qual di loro fia più convenevole e fruttuofa alla Repubblica Criftiana . Convien dunque offervare ciò , che fi proponga il facro Oratore in formar le fue Prediche , Omilìe, o Sermoni . Non altro al certo , che quanto ci ha fuggerito il Romano Oratore. A quello tende 1’ una e 1’ altra Eloquenza . Intenzione lua è d’ infegnare, ricordare, e inculcare le celefti Maffime della Legge di Crilto, e di muovere gli animi ad efeguirle nelle azioni della vita . Non altro che quello feopo hanno , e debbono avere i facri Miniftri ; e per ottenerlo mettono in opera ragioni , autorità , figure , e tutto 1’ arfenale del loro Ingegno . Il Dilettare non è di Neceffita , ma folamente può elfer utile , per rendere maggiormente grati gl' infegnamenti , e le batterìe , che s ufano per Spugnare il cuore degli Uomini . Prima deli’ Anno 1600. fi diceva di tre affai rinomati Predicatori r che ’1 Padre Toledo della Compagnia di Gesù ( poi Cardinale ) infegnava ; che Cornelio Muffo dell’Ordine de’Minori, moveva] che Francefco Panigarola dello llefs’Ordine , dilettava . Qualora quell’ ultimo non con altro fi foffe tirato dietro il Popolo ( e’n fatti lo tirava ) che col fuo dilettevole flile , con deferizioni amene , con fioretti , ed altri sforzi dell’ ingegno : vana farebbe Hata la gloria fua ; perchè il Diletto ha da effere non fine dell’ Oratore , ma fegreto condimento delle verità e delle ragioni , ed anche ulato con Parfimonia: altrimenti tutta va in frafche la di lui fatica . Nè già mancò , chi per quello diede taccia di vanità al Panigarola , come fi può vedere nella Pinacotheca di Gian Nicio Eritrèo, tuttoché in lui non fi difideraffe buon fondo di fapere , e fi poteffe anche attribuire alla fua mirabile Azione il principal piacere , che da’ fuoi ragionamenti riportava la gente . Certo è , che i due primi colpivano meglio nel legno , perchè in fine il mellier de’ Predicatori confifte in promovere con forza e ferietà 1’ emendazion de’ collumi ; e non già in mandar via contento il Popolo per aver intefo cole , che piacciono . 2. Ora affinchè fi poffa fperar frutto dai facri Ragionamenti , neceffaria cola e , che gli Afcoltanti fieno provveduti di tale capacità , che pollano intendere , chi loro porge la Parola di Dio , e cerca d’ ammaelfrarli e di condurli all Amore del Bene , e all’ abbonamento del Male Morale . Nelle petfone di buona intelligenza potranno far breccia le Verità Eterne portate con vivacità e vigoria di difeorfo , perchè fon capite, e perchè dalia men- te (a) Cicero, de ottimo genere Oratotum.