§6 Della Fòrza della Fantasia Umana Trattato. ro -iftituita per guarire i mortali da queHo o da quel Male , può difavve-dutamente liberarli da tutti con abbreviar la vita di chi forfè lenza di loro l’avrebbe prolungata. Alcuni abborrifcono affatto il SalafTo , altri l'efer-citano tanto , che frenano le perfone . Forfè i primi non falvano chi potea guarire ; forfè gli altri fan perire chi farebbe ancor vivo . Però è da pregar Dio , che ad ognun di noi tocchi alcuno di que’ prudenti Medici, de’ quali ogni Citta fuole averne più d’ uno , che fanno fecondar la Natura , e -non già imbrogliarla o fnervarla co i loro Medicamenti e Salali! , di modo che 1’ ajutino , fe è poffibile , a riforgere : giacché niuno di noi ha da pretendere di vivere folla Terra per de i Secoli , eifendo impoHura lo fpac-ciar.fegreti per quello, e pazzia il predarvi fede. Il Medico Franzefe Pecquet, celebre per alcune Icoperte di Notomìa , era sì ghiotto dell’ Acqua di Vita o fa di Vite, che non folo puzzava femore a cagion d’ ella, ma la predicava agli amici per un Rimedio contro tutti i mali . Volete altro? Quella Acqua di Vita, ( che, così la chiamano i Franzefi ) per lui fi convertì in un’ Acqua di Morte ; e lo Hello fuol’ anche accadere a tanti altri bevitori di quello dolce veleno . Egli affrettò a fe ileffo il fine de’fuoi giorni, e furono poi trovate le vifcere lue come bruciate dal fuoco liquido d’ effo liquore . Un Medico , che ha faputo ammazzar fe fieffo , dubiterei forte io , ehe avelie mandato più d’ uno innanzi a sé all’ altra vita . Non mancano Libri compolli da i Medici fieffi in difcredito della lor profeffione , e maffimamente 1’ Opera dell’ Italiano Leonardo da Capoa, e quella di Gedeone Harveo Inglelè de vanitatibus , dolis , & mendaciis Medicorum . Ma in que’ Libri non fon comprefi i Medici faggi, e Hudioli della lor nobil Arte , i quali polsono ajutar ne’ morbi la Natura ; e quand’ anche aiutar non la pollano , aìmen fanno non-nuocerle . CAPITOLO XVII. Del commercio dell' Anima col Corpo , e della Concupifcen^ dell' Uomo . J. f? Ssendo formato 1’ Uomo di due sì diverfe SoHanze , cioè dell’ Ani-l j ma Ragionevole, indivifibile , e puro Spirito immateriale ; e del Corpo, cioè di una macchina artificiofa, tutta di materia divifibile : i Fi-lofofi , che conofcono il commerzio quotidiano, che paffà fra quelli due Componenti finché Hanno infieme uniti, fi mettono poi curiofamente a cercare , come quefia Materia organizzata muove 1’ Anima , e vicendevolmente 1’ A-nima muova il Corpo . Che un Corpo niello in moto partecipi queflo fuo movimento ad un altro Corpo , non è sì facile ad intendere . Tuttavia fi va iuflicientemente fpiegando in confiderai le Leggi e forze della Meccanica . Ma che un- Corpo muova uno Spirito , che non ha parti ; e ehe uno Spirito dia moto ad un Corpo , che ha una naturai quiete e refiHen-za : non fi sa intenderne la maniera , e tuttavia sì fatta QuiHione è fcura. Hau-