62 STORIA UNIVERSALE contra i fimoniaci, e di perdere il titolo e diritto acquiftato in quella maniera fopra i benefìzj. I legati défPapa fi oppofero gagliardamente alla pubblicazione di quefto decreto contra i’annate, e le ne lamentarono ., che fofTe fatto fenza la participazione di bua Santità, fenza i Cardinali, e fenza quelli , .che erano inte-reffati in quell:’ affare. Il Concilio non ebbe alcun riguardo, e il decreto' fu concordemente ricevuto da tutt’i Padri del Concilio , e confermato dal Cardinal Giuliano prefidente del Concilio . Fu portato quefto decreto al Papa a Fiorenza e Giovanni di Bachenftein deputato del Concilio pregò' fua Santità di confermarlo , e di farlo offérvare. Gli fece oftervare, che l’annate erano ftate originariamente accordate perle fpefe di un viaggio di Terra fanta ; che ceffand'o la- caufa, non era più neceffario' 1’ efigerìe : che l’impiego, che fe-ne faceva al prefente era molto differente dall’ ufo, al qual erano deftinate : che il Concilio era pronto' a provvedere ai bìfogni del Papa e dei Cardinali per una via più onefta, che quella delle annate , Il Papa diffè, che conferirebbe quella materia co’ Cardinali e che darebbe rifpofta-al Concilio . Larifpofta fu, che 1-’annate effendo ftate fta-ÌÒilite-dagli antichi, e dai SS. Padri da sì lungo tempo, ed effendo fempre ftate. praticate, fi ft.upiva, che il Concilio l’àvefiècondannate : che'tutta volta era pronto ad acconfentire alla loro abolizione, fé il Concilio voleva provvedere buffici en temente alle neceffità della fanta Sede, e far fofpendere l’efecuzione del decreto Il Cardinal Giuliano prefidente, al Concilio rifpofe ai Legati del. Papa: eh’era conveniente,. che la fanta Sede avelie rendite confiderabili per foftenere la fùa dignità-, e follevareipoveri ; ma eh’era ancora piùfimportarite, che i Papi foffero più ricchi in virtù , che. in beni temporali che il facro Conc’lio non erafì; indotto-a togliere Pannate,, che a cagione degli abufi, e dello fcan-'alo, e per bandirelafimoniasìcondannata-daliaScrittura, daiConcilj e SS,.Padri: che il Concilio offeriva fovvenire ai bifògni della- fanta- Sede, purché il Papa volefle oftervare i di lui decreti xlvi.. Si regolò- ancora la maniera di' celebrare P ufizio-fiivino in pubblico,, chefidica ©j dinamen-all’ore convenienti, conmodeftia, conle-paufe, con la decenza delle vefti, e In^ufizTo riverenza dovuta adunasi fanta occupazione. Si ordina,, che quelli, che arri-iiyino. veranno incoro per li matutini dopo il Venite equitemus, eallaMefla dopo l’ul- timo Kyrie eleifon r e all’altre ore dopo il fine del primo Salmo , faranno riputati affiati, e privi della retribuzione ,, fé non-abbiano feufe ragionevoli, o non abbiano ottenutalapermiftìone dà quello, che prefiede al coro Ti Conciliovuo-ìe , che vi fia un uomo fedele ed’efatto, il quale, noti gli affénti... Che i benefiziati , i quali ragionano,. o fpaffiggiano per la chiefa in tempo della celebrazione dell’ ufizio divino, perdano la retribuzione del giorno intero ; s’ effendo una volta ri prefi non fi, correggonofaranno privi della, retribuzione di un mefe ;• fe perfifto-BO nel loro fallo,. faranno fottopofti a pene maggiori,. Si condanna 1’ abufò chi non cantare il Crede,,tutto interoe di omettete la prefazione, ed il Pater.:,, come pure Pa-bufò di cantar-nelle, chiefi arie profane, e-di dir-Meffi baffi-fenza minierò, o-di parlar sì. baffi), che gli affilienti non.intendino . Sì condanna ancora un altro abufo, il quale confifteva in ciò-, che alcuni Canonici fi obbligavano verbo ì loro creditori di ceftàre 1’ ufizio divino, fe non li foddisfacevano in un certo tempo . Il Concilio dichiara nulla queft’ obbligazione-, e priva quelli, che fifaranno in.tal guifà obbligati per tre meffidei frutti, dei loro benefìzi applicabili, a profitto* delia»