LIBRO CXL. i39 Lenza faputa del Re Enrico . Gli articoli erano, che il Re Enrico finché Viveffe goderebbe la fovrana autorità ; che dopo la fila morte Ifabélla farebbe riconosciuta fovrana degli frati di Gattiglia ; che il Principe Ferdinando -fuo fpofo non vi eferciterebbe alcun’autorità, che di confenfo difuafpofa, e che nonpotreb-be-farvi alcuna mutazione. Tutto ciò fi tenne fècreto, e il dìi 8. Ottobre 1469. fi fece il matrimonio fenza ftrepito, e fenza cerimonie a Valladólid. lidi fe-guente fu pubblicato, ma il Re Enrico non l’approvò, e non volle fottofcrivere il contratto -, Ferdinando e Ifabélla fenza curarfene andarono a tener la fuà corte aDregnos, ove Ifabélla diede alla luce il dì 1, Ottobre una figliuola, la quale fu nomata Ifabélla , La -Francia fece'di mandar!’ infanta Giovanna per il Duca di Guiennà fratello xiìr. •del Re Lodovico XI. e in pochi giorni fu conchiufo il matrimonio . Gli amba-Mauiraottió fciadori di Francia dimandarono ài Re, che per diftruggere l’idee, che il trattato Duca3 di’ di Cadahalfo avèano lattiate negli animi, fi renette una nuov’affemblea dei più Guìemacou gran Signori dello fiato per riconofcere di nuovo Giovanna Principeffa dell’A- dì Caftidia. fturies. L’affemblea fi tenne, e vi fi trovarono il Re, la Reina,'Giovanna, gli An.-1470. ambafciadori , il gran Maftro di S. Giacomo, egli altri Signori del partito del Re. Vi fi leffero due atti; il primo conteneva la diferedazione dell’infanta Tabella , è il fecondo un’ ittituzione in favore di G iovanna . Il Re poi e la Reinà af-ficurarono con giuramento, che Giovanna èra loro figliuola. Tutt’i Signori, eh’ erano prefenti, le baciarono la mano, e la riconobbero per Principeffa dell’ Afturies. Pochi giorni dopo gli ambafciadori fecero i fponfali à Toledo in nome del Duca di Guienna, finché quello Principe Veniffe in perfona a fpòfarla, ma egli morì a Bordò il dì 12. Marzo 1472. LI Re Enrico allora determinò di dar a Giovanna per marito Enrico infante di ,XIV*. Aragona figliuolo di Cattarina fua Zia fpofa di Enrico Infante di Aragona ; ma il ShXdUfT’ gran Maftro dì S. Giacomo fi oppofe a quello matrimonio, e il Re Tempre inco- beila col Ré ftante fi difguftò anche di quell’ alleanza . Alcuni di corte gli fecero comprende- Au^L re, che l’infante Ifabélla fua forella pentivafi dei difpiaceri, eh’ella gli avea re- Maria». cati, e lo fupplicava di permettergli, che veniffe a baciargli la mano . Egli vi L241 *’•' acconfentì ; ed ella efìendo venuta a Segovìa induffe il Re ad approvare il fuo matrimonio, ed a contentarli, che il Re di Sicilia fuo marito veniffe a rendergli i fuoi rifpetti. Quello Principe accorfe a Segovia, ove vi fu favotabilmente ricevuto ; e i due Re con Ifabélla comparvero in pubblico il dì '6. Gennajo 1474. m una perfetta intelligenza. Laferaeffendo a cena in cafa di Andrea Cabrerà, dopo le frutta, e nel mentre che vi fi erano introdotti i Mufici, ed i Commedianti, il Re fi Tenti male, vomitò , e fu affalitò da un fiufso di fangùe, il quale gli fece infattibilmente perdere le forze . Ifabélla veggendo il Re in quell’ oppreffmne -, Io ìqllecitò , e lo fece follecitar vivamente a rivocare ciò, che aveva ultimamente fatto, ma egli affolutamente ricusò di foddisfarli, Poco dopo trovandoli meglio ; fi fece trafportàr a Madrid * Egli perfiftendo adire, che Giovanna era fua figliuola legittima,, e fua erede, xv. mori a Madrid il dì 11. Dicembre 1474. in età di 51. anno dopo 20. anni 4. meli e Morte^ Hi 22. giorni di regno. Fu prima feppellito a S. Girolamo di Madrid, epoi tra-j^diLa-' ^portato a Guadalupa. Il Marchefedi Villena diffidando della fedeltà degli abi- ftigiia. tàn-