LXXX. Zizimo < condotto a Roma. An. 1489. A»,ÌO blft. nftoi. r>ar, 2. I. 14. dimandato da diverti Principi . An 1490. i9B storia universale zet, e di conchiùdere la pace ; il fecondo era una fpezie di manifefto per l’ifcarièo dei Cavalieri, nel quale quello Principe dichiarava, eh’egli medefimo aveva dimandato di ufeir di Rodi ; il terzo era una. confederazione perpetua di Zizimo, e dei fuoi figliuoli con la Religione di S, Giovanni di Gerufalemme in cafo eh’ egli rientraffe ne’ fuoi fiati, nel qual cafo egli mantenirebbe una pace coftante col gran Maeftro dell’Ordine di S. Giovanni di Gerufalemme, e reftituirebbe alla religione tutte l’ifole, città, e fortezze a loro prefe dagl’ Irnperadori Ottomani, Bajazet poco dopo fece la fua pace co’ Rodiani, efupponendo, che Zizimo fofte ancora nelle lor mani, come vi era in fatti, inanella fortezza di Borgonuovo in Francia, prometteva al gran Maeftro 4 5. mille ducati moneta di Venezia per la cuftodia e fuffiftenza di fuo fratello, a condizione, che i Cavalieri farebbero tutto ciò , che potrebbono per impedire, che quello Principe non cadeffe nelle mani di altri Principi Criftiani, o Infedeli. In fatti lo cuftodirono a Borgonuovo fino al 1489» in cui l’accordarono alle inftanti preghiere del Papa Innocenzo Vili. li Re di Ungheria Mattia Corvino l’aveva dimandato l’anno precedente per fervirfene nella guerra di Ungheria contra Bajazet, afficurando i Cavalieri, che fe volevano accordarglielo, lo farebbe riconofcere dalla maggior parte dell’armata Turca, la quale non poteva fofferire il dominio di Bajazet. Bajazet medefimo inviò un’ ambafeiata a Carlo Vili. Re di Francia per dimandarglielo, offerendo-^ gli tutte le reliquie, le quali Maometto II. aveva trovate non fidamente a Coftan-tinopoli, ma in tutte l’altre città di Alia e di Europa, e promettendo di reftitui-re tutte le piazze prefe ai Criftiani, di foccorrerlo per la ricuperazione della Terra Santa, e del regno di Gerufalemme, e di fomminiftrargli una groffa fomma di danaro, fe voleva impedire, che Zizimo non fofte dato nè al Re di Ungheria, nè al Sultano di Egitto . Carlo Vili, non afcoltò , che la fua religione, e volendo mantener la parola data al Papa, lafciò, che i Cavalieri di Rodi conduceffero Zizimo a Roma a condizione, eh’egli refterebbefotto la loro cuftodia, i quali non potrebbono difporre di lui fenza il confinfo del Re fotto pena di dieci mille libbre d’ oro. Egli arrivò a Cività vecchia il dì 6. Marzo 1489. e fece il fuo ingreffo a Roma il dì r 3. del medefimo mefe. Il dì feguente fu prefentato a fua Santità, ma non fi potè obbligarlo a baciare i piedi alPapa. Egli era in età di circa 40. anni, e fu alloggiato alVaticano.il medefimo giorno il Papa per ricompenfare Pietro diÀubulfon gran Maeftro di Rodi, lo creò Cardinale con la qualità di legato generale della Tanta Sede nell’Afia, e con una Bolla confiftoriale fua Santità rinunzia al diritto di provvedere a qualfivoglia benefizio dell’ ordine, anche a quelli che vacaffero .71 corte di Roma, lafciandoal gran Maeftro la difpofizione di tutti que’benefizj, che il Papa fi fofte riferbati. Di più unì all’ordine dei Cavalieri di Rodi gli ordini militari del S. Sepolcro, e di S. Lazaro, e lafciò al gran .Maeftro la difpofizione dei benefizj > e delle rendite di quegli ordini. lxxxi. Verfo il medefimo tempo Bajazet inviò a Roma un certo Criftofòro di Vicen-Zizimo è za carico d’oro, e di gran promefte, fe poteva avvelenare il Papa, e Zizimo, com’ -egli l’avea promefto. Ma eftendo fiato arreftàto a Romaper altre cofe, fu pofto alla tortura, e confefsò tutta- la- congiura. Egli fu tanagliato, e le fue membra efpofte in differenti luoghi di Roma. Ciò accadde nel mefe di Maggio 1490. Ciò non impedì, che Bajazet non mandaffe ambafeiadori a Roma per fai- alleanza col Papa, e promettergli t 20. mille fetidi d’oro, fe voleva arreftare Zizimo ue te-■ : x ? -nètlo