LIBRO CXL. i4? per impedire Ia fua elezione. Ella tuttavolta fi fece per li maneggi di Michele Ziplagio fratello di Elifabetta vedova di Uniade, e zio di Mattia . Elifabetta aveva sborfato 60. mille ducati per io rifcatto di fuo figliuolo. Michele ammaliò circa 20. mille uomini, e fi trovò conlefue truppe alla campagna di Rachos Cimata prelfo a Peli fui Danubio dirimpetto a Buda, ove i tre fiati del regno folevano trovarfi in armi per l’elezione del Re . L’alTemblea eftendofi formata, Michele parlò in favore di Mattia, e il dì feguente Mattia fu folennemente proclamato Re di Ungheria; e il giovane Re non avendo ancora che 17. anni, fu nominato Reggente e governatore del regno Michele fuo zio. Nel medefimo tempo fi fpedì a Georgio Poggiebraccio Re di Boemia per annunziargli quella nuova, e pregarlo di condurre il giovane Re fino alle frontiere . Poggiebraccio partecipò quella felice nuova a Mattia, gli diede la libertà, e gli efibì fua figliuola in matrimonio. Intanto fuo zio Michele fece tutte le diligenze per condurre il giovane Re in Ungheria prima, che fi fguagliaflero i ghiaccj del Danubio . Egli venne prima aStrigonia con la fua armata, e avendo palpato il Danubio fopra il ghiaccio, fi Ungheria" portò fulle frontiere della Moravia. Il Re di Boemia dal fuo canto ammafsò una grand’armata, con la quale fcortò il Re Mattia fulle frontiere dell’Ungheria. Egli arrivò verfo fera filila Morava, e accampò fulla fponda di quel fiume oppofta a quella, ov’ erano accampati gli Ungheri. La mattina fi moftrò il giovane Re agli Ungheri, i quali lì pofero in ginocchio, e lo proclamarono Re di Ungheria. Dopo ciò il nuovo Re fu confegnato agli Ungheri, li quali lo conduffero a Buda, ove fu con le ordinarie folennità ricevuto . La corona reale di Ungheria, di cui erafi fervito il Re S. Stefano, e fenza la quale noncredevafi legittimamente coronato un Re di Ungheria, elfendo ancora in mano dell’ Imperador Federico, il Re Mattia inviò il Vefcovo diVaradino con due principali Signori di fua corte per fupplicar l’Imperadore di rimandare in Ungheria quella corona. Li tre am-bafciadori non furono lungo tempo a Vienna fenz’accorgerli, che Federico non voleva reftituir la corona, e che anzi penfava a farfi riconofcere Re di quel paefe , avendo nel fuo partito molti Signori opporti alla cafa dei Corvini. Erti ritornarono dunque a Buda, e ne fecero la loro relazione al Configlio di Mattia . Nel medefimo tempo s’intefe, che i Boemi continuavano le loro fcorrerie fino xxxr. a Peli, e che i Turchi minacciavano la guerra all’ Ungheria. Mattia avendo adu- G.uerra de: nato il fuo Configlio ed il Senato, lor dimandò ciò, che doveva fare, e vi fu coru^i’*^ determinato, che fi eleggelfero Generali per opporfi a que’tre nemici. Si nomi- ImP- ,Fede-nò il gran Simone per comandare l’armata contra l’Imperadore, Sebaftiano Ros- nu°é /tuf-gon contra i Boemi, e Michele Ziglagio contra i Turchi. L’Imperadore Fede- carico fu il primo, che entrò in campagna, e a lui fi unirono alcuni Signori Un- An’,7/°’ gheri malcontenti. Mattia fece marciare contra di loro il gran Simone, il quale Bonfin. avendo combattuto co’nemici con forze molto difuguali, fu obbligato a ritirarfi, 3' l' I0‘ fila con buon ordine. Intanto il Re Mattia proccurò fiaccare dall’ Imperadore Niccolò Vilach , e il Conte Sigifinondo di S» Giorgio, Signori Ungheri, dando la fperanza della corona di Bofiina al primo, e creando Governatore dell’alta Ungheria il fecondo . Ciò non oftante continuò la guerra. Simone e Sigifinondo marciarono contra a gl’imperiali, e avendoli aflaliti nel loro campo avanti giorno, quelli prefero la fuga, e abbandonarono il loro campo e bagaglio. Allora Mattia Calmet Ift. Tomo XII. K in-