LIBRO CXLII. I magiftrati avendo fatto comparire Girolamo alla lor prefenza, gli dimanda- xxir.; rono, fe ciò, che diceva aver apprefo da Dio, era vero . Egli rifpofe, che nulla Mcme di aveva detto, che non folfe certiffitìio Fu condotto in prigione la notte della Do- Sa’Jonl^ola. menica delle Pajme, e rinominarono quindici commiffàrj del numero dei fuoi An.'1498. nemici per efaminarlo. Egli foftenne Tempre collantemente tutto ciò , che aveva detto. Fu applicato alla tortura, ed egli ia foffrì con coftanza, e pregava per li fuoi carnefici. Poi fi fcrilfe il fuo interrogatorio, e vi fi mefcolarono molte cofe falfe da lui non dette . Si chiamarono fei Religiofi del fuo Ordine per farne la lettura in fua prefenza. Girolamo confefsò tutto ciò, eh’ egli aveva detto , ma non ciò, che vi era flato mefcolato di falfo . Il Papa avendo faputo , che Savonarola era in prigione, mandò due giudici a Fiorenza per interrogarlo, e sforzarlo co’tormenti a confeffare qualche cofa, che lo facelfe giudicar degno di morte. Egli nulla confefsò , e non fi lafciòdi condannarlo a perdere la vita. Quello giudizio fu pronunziato il dì 22. Maggio 1498. A lui-, e ai due Religiofi condannati con lui, fi alfegnarono confelfori ; e il giorno fegùente, il quale doveva elfere il giorno dell’ efeCuzione, fu lor data 1’Eucarillia . Furono condotti al fupplizio, ed elfendo Preti furono degradati. IlVe-fcovo avendo prefo la mano di Girolamo gli dille : Io ti feparo dalla chiefa trionfante. Girolamo replicò : Tu mi fepari dalla cbìefa militante,, ma nonpuoi fep'ararmi dalla chiefa trionfante. Elfi furono tutti e tre appetì il dì 23. Maggio 1498. giorno dell’ Àfcènfione . Si accefe poi un gran Fuoco, ove furono gettati i loro corpi, e confumati, e le loto ceneri furono gettate nel fiume . Egli ha compolle molte opere, come un trattato delia fimplicità della vita Crilliana, un altro del trionfo della Cróce , un altro intitolato , dialogo dello fpirito e dell’ anima, un dialogo dello fpirito e del ferttimento, una fpiegazione dell’orazione dominicale , una Spiegazione dell’ JTve Maria, un trattato dell’umiltà, e molte altre opere sì in Latino, come in Italiano . Giovanni Francefco Pico fece l’apologià di Savonarola-. Si fono veduti più di una volta Religiofi di S. Francefco fpigner le cofe fino al xxnr. Fanatifmo per un eccelfo di zelo, e di riforma -. Un certo Francefcano nomato/“roVi'”0’ Mattia dotto in Ebreo, ed in Latino foftenne verfo l’anno 1498. che dovevafi condannati, olfervare la regola di S. Francefco al rigore della lettera; che S. Bonaventura, i Dottori di Teologia, ed i Papi, i quali l’avevano mitigata, e accordati privilegi , avevano commelfo peccati mortali; che non fi deve aver nè Sindici, nè procuratori ne’conventi-dell’OrdineOttanta incirca Francefcani fi Unirono à Mattia, e giunfero fino a difpregiare le cenfure, e i comandi dei primi pallori. Mattia fu pollo in prigione, ma avendo promelfo di ritrattarli fu pollo in libertà . Elfendo ricaduto ne’ fuoi errori, fu di nuovo pollo in prigione . Egli fuggì, e fi ritirò in un deferto co’fuoi feguaci. Elfi vollero ftabiiirvi un ordine nuovo, crearono Provinciali, e Guardiani, Mattia vantandoli di elfere infpirato da Dio, e affermando, che farebbe miracoli-. Il Papa li fece fcacciare da quel deferto, eia fua truppa fidiffìpò. Mattia fi ritirò tra gli Olfervantini, e vi morì nel fuo fanatifmo. Un altro Religiofo del medefimo Ordine nomato Giacomo Ullrier predicando a Tournai pronunziò molte propofizioni erronee, le quali furono cenfm rate e qualificate dalla Facoltà di Teologia di Parigi il dì 2. Ottobre 1498. Francefco Ximenes Francefcano Arcivefcovo di Toledo, il quale fupoiCar- xxiv. dinaie, imprefe verfo quello medefimo tempo la riforma del fuo Ordine in Ilpa- Riforma dei O 4 §na »