L1B.RO CXLII. 217 nìe, le quali non fono effenziali a quefto Sacramento . Dopo ciò le loro maeftà “ritornarono a Siviglia, ma appena furono partite, che ricominciarono le turbolenze, e furono pubblicamente infultati i nuovi convertiti. Ximenes fece arre-ilare un Moro nomato Zegri dei più potenti, e accreditati trai Mori, e l’obbligò a convertirfi. Egli lo fece finceramente, e cooperò con zelo alia converfione degli altri. Si abbruciarono poi più di cinque mille volumi dell’ Alcorano, il che irritò talmente i Mori Albaicini, che prefero 1’arme, uccifero due.ftaffieri dell’ Arcivefcovo, e fi pofero a gridare, Libertà y viva Maometto. Chiufero leftrade, vi fi fortificarono,, affediarono il palagio dell’Arcivefcovo, e i cittadini effendofi a loro uniti, vi furono in un momento più di cento mille uomini fotto l’arme Maefifendofenza capi l’arrivo del Conte di Tendilla li diffipò . Informatone il Re mandò commiffarj fopra luogo per informar del- difordine, e per caftigare i colpevoli, lor offerendo tuttavia il perdono, fe volevano ricevere il battefimo. Molti Albaicini lo ricevettero, e al loro eferopio la maggior parte degli altri., Sino a 50. mille furono i convertiti, e le loro mofchee fi cangiarono in chiefe., Avvicinandoli 1’ anno 1500. Aleflfandropubblicò il gran giubileo di quell’ an~ xxvir. no il dì 12. Aprile 1499. con-una Bolla, la quale fofpende turtei’ altre induigen-ze, e ftende la podeftà dei Preti p/’r affolvere quelli, che a loro fi prefenterànno L koo. nel difegno di guadagnare il giubileo. Con altra Bolla del 20. Novembre feguen-' JL*yn