Storia Universale Mersburgo. li vecchio Enrico fuo padrel’efortò a riconofcere il fuo errore, ed a rientrare nel fuo dovere. 11 giovane Re al contrario impiegò tutti i mezzi per guadagnare gli Ufiziali di fuo padre, e per tirarli al fuo partito, non rifparmian-do a tal fine promette , minacce , carezze , prefenti; e finalmente fi venne ad una guerra aperta, e fi videro il padre, ed il figliuolo pronti a venir alle mani, non effendo le loro armate che dal Reno feparate.Le cofe erano in tale fiato,e fa» pendo il giovane Enrico', che tutta la forza del Re fuo padre confiftevanel foc-corfo del Duca di Boemia , e del Marchefe Leopoldo, pofe tutta la fua indufiria per diftaccarli dal Re, offerendo fuaforella in maritaggio al Marchefe Leopoldo. Avendo quetti due Signori abbandonato il partito del vecchio Re, quefti fu coftretto a ritirarfi, e videfi ben pretto quali interamente abbandonato. Il giovane ebbe con lui una conferenza a Goblentz la prima Domenica d’Avvento del 1106. in cui gli dimandò perdono, e promifegli fedeltà, fe voleva farfiaffol-vere dalla fcomunica,e riconciliarli col Papa. 11 padre glielo promife, efimi-fe in viaggio verfo Magonza per confumarvi l’opra della pace con fuo figliuolo. Ma giunro che fu a Bingem , ilgiovane gli ditte, che prevedeva, che f Arci» vefcovo di Magonza non lo riceverebbe nella fua città effendo (comunicato, e «he non voleva efporlo nei mezzo de’fuoi nemici a pericolo d’effere infultato, elo pregava di pattare le fette di Natale con quelli, eh’ egli voleffe fceglere, nei cafiello di Beklenheim, promettendogli d’impiegare tutte le fue cure per riffa» bilirei fuoi affari, e d’efporfi ad ogni pericolo Je occorrette, per la fua confer-vazione. 11 Re fi lafciò dunque rinchiudere in Beklenheim, e gli furono affe-gnati per guardie i fuoi maggiori nemici. Egli pafsò le fette di Natale fenza veiunaconfolazione, e fenza ricevere Sà-il TeVchro crainenti» oppreffoda cordoglio, e circondato da perfone, che lo minaccialel Enrico vano caricandolo d’ingiurie. Nel mezzo di quefle afflizioni fuo figliuolo gli deiP°mZo Riandò un Principe nomato Vicberto, il quale gli dichiarò, che non aveva altro Part,toa prendere'^ fe voleva confervar la fua vita, che di reftituire la corona, mV»* * la croce, e la lancia di S. Maurizio, le quali erano le infegne del regno; che tal era la rifoluzione d e’ P ri nei p 1. Dopo di ciò il giovane Enrico venne a Ingel-heim accompagnato da moltiPrincipi,i quali coftrinfero il vecchioRe a dichiarare, feacconìentiva alla rinunzia del regno; e avendo rifpofto che vi accon-fentiva, purché fotte accurato che gli fi conferverebbe la vita , il Legato del Papa, ch’era preferite, e che avea pubblicata a Magonza la fcomunica contro di lui, rifpofe, che nulla poteva promettergli, fe prima non fi aveffe pubblicamente confeffatod’avere ingiuftamente perfeguitato il Papa Gregorio VH.e fufeitato contra di lui l’Antipapa Guiberto, e d’ettere fino allora fempré fiato nemico della fede Apoftolica , e di tutta la Chiefa. Allora il Re fi profìrò, e dimandò al nome di Dio, e della giuttizia , che fe gli affegnatte un giorno e un luogo per giuttificarfi alla prefenza di tutti i Principi del Mondo, e perfoddisfa» re, e far penitenza di tutto ciò, che fe gli mottrerebbe aver egli commetto contra la giuttizia . Il Legato non ammife la fua domanda,e gli ditte, che bifogna-va fui fatto terminare la faccenda,o che non gir fi permetterebbe di ufeire. 11 Re avendo richiedo, fe confettando tutto ciò, che fe gli rinfacciava, meriterebbe il perdono, e riceverebbe l’attoluzione, il Legato gli ditte, che non aveva autorità di attoiverlo. Ripigliò il Re : chiunque sìngerìfi.e di ricevere la con*