6 Z4 Della natura de Principi) quefti gradi à vno,à vnoidico adunque che effi afcendono come fi è detto per duoi tuoni , Se vn femituono replicati due volte, che fanno,vt,re,mi,fa,fil,la, fa, donde ne fegue neceftàriamente,chc il iupenore habbia appunto la medefima relatione alle note inferiori,& fuperiori che ha il fa inferiore, talmente che formando due leale l’vna fopra l’altra , viene anche formata vna terza fcala laterale,la quale non c differente in .altro da ciafcuna di quelle principale che ne i nomi de gradi,è delle note,il qual nome per eifer à placito non varia la fubilantia della cofa. Facendo adunque il fa fuperiore della* fcala principale più baila , fa inferiore fi cominciata à cantare falendo vna quarta più baila, che farà dal fa della fcala inferiore,dal quale dico falendo in fino al mi primo della feconda fcala haurete formato vn altra fcala laterale,che non farà differente punto dall’altre. Se no nei nomi dalle voci,ò de gradi,per che rione fi haurebbe à dire vt,Ci dice fa,8e do-uere fi dice fol,Se doue mi, fi dice la,Se doue fol, fi dice re, Se doue la, fi dice mi, Se fola-mente il fa, riferua il nome debito, Se tutti i tuoni è femituoni verranno à luoghi loro, Se però quefta fcala laterale fi chiamo di natura,per che per natura fua vien formata dal formare le due fcale l'vna fopra dell’altra, ne in quefto beneplacito opera altro che accommodàre i nomi iecondo i nomi delie fcale Come fi è detto, il che fi è fatto per due ragioni, l’vna per potere feendere Se falire cantando dalla fcala fuperiore alia inferiore , & per il contrario con più facilità Se gratia, per che goffa cofa farebbe Se difficile cantando falire dicendo fa, fel, la, fa, ut, re, Se da quefta nafeono le mutationi di quarta,& di quinta.Come fi dichiarerà,meglio ne luoghi loro , è così ancora è mani-fefto che realmente la ficaia di natura non è punto differente, Se non aggiungne,ne leua niente alla fcala di ¿ quadro,fi non il fuofa fuperiore che viene doue il nlì del b quadro Acuto , Se nel refto ella non è le non vna olleruanza che fi caua dalle dette fcale comparando & collegando la inferiore con latu-periore. L’altra comodità che fi caua dal formare quefta (cala,con lefue note proprie, è che dal fa fuperiore di quefta fcala di natura , ne cauiamo la ficaia del b molle, collocando però due fcale di natura l’vna fopra l’altra. Et fi deduce da quelle due la Icàla del b molle appunto nel modo che fi caua quella di natura, da quelle del b quadro. Il che per elferfi dichiarato à baftanza di fopra , fi lafcierà per di dichiararlo altamente come cofa fuperflua. Hora per che quella fi nomini del b quadro,& quefta del b molle è cofa affai incerta, Se non manco inutile , però ò fi lafcierà il dirne quel che ci fi è confiderato, ò fi rifer-berà in altro tempo. Seguitando adunque Diciamo che non fi può dire che la fcala del b molle fia la rae-^efima con quella di b quadro , come hab-l^iamo detto di quella di natura, anzi varia grandemente il fito del femituoni, Se non lolo, è nomi femplici de gradi, ò voci, anzi acca deche in alcune pofle, nó polliamo mai conuenive,come è in tutti è mi del ¿quadro, doue mai per b molle fi potrà dire fi non fa, Se quefto viene per che quefta fcala del b molle, non hà fette fcalini come l’altre due. Mà termina nel fello che è il la, Se non ardua altrimente al fa fuperiore, il qual ca-derebbe nel mi del b quadro,come fi è detta, Se come fi potrà confederar meglio in fu l’ef-femplo che darà ad intendere così con parole , & però fe pur mai in tal pofta fi dirà fa, humilrando la voce con il b molle farà fuora della regola della mano, Se farà vna mufica fìnta. Se fecundo vna certa licentia, mà per che lamicala del b molle, non habbia il fa fuperiore, non è per altro.fe non per che quel tal fa pareua che chiamaflè vn vt fetco di fe, Se così che fi ricercaffi di formare da quello vn’altra lcala lacerale,dalla quale anche arri-uando anche ella all’vltimo fa feteima voce, ragioneuolmente fe ne doueua formare vn’ altra così fi farebbe andato in infinito : mà douendofi terminare quello numero delle fcale in qualche luogo, parue conuepiente di terminarli nel terzo ordine che è quello del b molle, Se quefto fu fatto non gli dando il fa fuperiore , Se così gli fu tolta l’occafione di volere più moltiplica-tioni di leale laterale, laqual moltiplica-tione età anco tanto più (uperflua quanto è cofa manifefta. Che neancho la fcala del b molle aggiugne nouità, ò varietà alcuna alla mufica, anzi tutto il medefimo che fi può far p£?r b quadro, fi può far b molle, Se còsi perii contrario,& fe bene fi fa qualche varietà. Per conto delle mutationi che procedono variamente -, à quefto fi poteua, è può molto ben fuplire con la foilentatione, Se humiliatione delle voci fenza entrare per ciò in noue fcale, mà tutto quel che fe ne caua, c hauere con più comodità Se con qualche regola quella variatione della hu-miliatione , Se loftentatione delle voci dal fa, al mi, Se dal mi, Afa, alla qual varietà è fiata fuftìcientiflima quefta terza fcala del b molle ; Se così il moltiplicare in più fcale laterale, farebbe flato al tutto inutile. Hora peruenire à terminare con ogni chiarezza delle ordine Se ragiono della mano dico ripetendo che il fondamento fuo fono le tre fcale del b quadro, cioè la Graue, Acuta, Se fopra-Acuta, le quali cominciano, Se terminano , doue fi è detto di fopra Se dicono cosi, vt ,re, mi, fa, fol, la, fa, vt, re, mi, fa, fol, la, fa, vt, re, mi, fa, fol, la , fa, Se quefta terza (cala cioè la fopra-Acuta non ardua al fa vltimo, per che la medefima ragione che habbiamo detto di (opra haurebbe chiamato vn’altra fcala di natura più alta, la quale per che non facea comodità , non fù ne anco à propofito di dargli l’vltimo fa alla fcala fopra-Acuta del ¿quadro. Verrebbe adunque formata la mano fecondo il modo che io dico nella forma infra-fcritta. La